Scheda Spettacolo

BIGLIETTI:

Elia Marcelli (Roma 1918-1998) ha partecipato a quattro campagne della Seconda guerra mondiale, tra cui quella di Russia e fortunatamente è TORNATO.
E’ tornato per regalarci dei momenti unici della campagna di Russia che altrimenti, forse, nessuno ci avrebbe narrato. Momenti che, se non fossero stati descritti da chi ci è stato, non avrebbero avuto lo stesso valore, la cruda ma umanamente disumana cronaca di questo “viaggio” per molti senza ritorno bensì un romanzo su quelle terre d’oriente che Capoccione voleva conquistare seguendo Baffetto.
Il valore dell’opera di Marcelli non è solo letterario ma anche e soprattutto storico. Il suo descrivere è cercare di creare un documento di vita e di morte. Di Guerra.
Attraverso le sue ottave – scelta idiomatica non casuale – Marcelli vuole farci conoscere lo spirito che animava i giovani italiani prima del 25 giugno del 1941 e che poi è scomparso nelle battaglie, nel gelo, nella morte che tutti hanno vissuto in prima persona.
Quella che a volte può essere letta/ascoltata come crudezza nelle parole di Marcelli è solo l’unico mezzo che l’autore crede sia necessario usare per rendere al lettore/spettatore la sensazione che lì, lontano da tutto, quei fanti, quegli alpini e quei bersaglieri hanno provato.
L’accuratezaza dei particolari nelle sue descrizioni delle persone o dei luoghi non serve per riempire i possibili vuoti di memoria di LUI che è tornato, serve piuttosto per immergerci in quella realtà che “pare fasulla perchè è troppo vera”.

Le ottave selezionate per lo spettacolo sono parte degli undici capitoli che compongono “Li Romani in Russia”. Ciò si è reso necessario esclusivamente per un mero discorso temporale. L’intera Opera avrebbe occupato ben più di una serata ma abbiamo mantenuto una linea cronologica e logica degli eventi narrati da Marcelli cercando di estrapolare dal testo le ottave che più ci avevano colpito o che più parlavano di quel dramma spesso dimenticato che è stata la Campagna di Russia.