di Luigi Pirandello regia di Aldo Paladino compagnia ARCA Onlus “La vita che ti diedi” rappresenta il dramma della solitudine. La vita non esiste in sè e per sè, ma nella misura in cui noi la “inventiamo” giorno per giorno. La persona che vive la sua vita quotidianamente vicino a noi,vive la nostra vita. La persona che vive la sua vita lontana da noi, la vive “inventata” nel nostro pensiero, nel ricordo e nell’immagine che ci ha lasciato. La persona poi torna diversa, trasformata da come ricordavamo. Dopo sette anni di assenza, torna malato da Donn’Anna il Figlio Fulvio che, dopo pochi giorni, muore. Impazzita dal dolore, la madre si rifiuta di riconoscere nella persona morta il proprio figlio, perchè tornato diverso, trasformato.Tenta disperatamente di “mantenerlo vivo” nel pensiero, nel ricordo e nelle immagini che le restano di lui del tempo in cui vivevano insieme. Solo alla fine del terzo atto, Donn’Anna esprime la consapevolezza della morte del figlio e del dramma della solitudine, tragica condizione di coloro che restano: “E io, qua? – E’ ben questa la morte – cose da fare, si voglia o non si voglia – e cose da dire … – siamo i poveri morti affaccendati – martoriarsi – consolarsi – quietarsi – E’ ben questa la morte.” Il Cast MARIA ENRICA FERMINI LUCIA MITA STEFANO NICOLAI IRIS GRASSI ANNA BORRI LUCIO GIUDICE MARGHERITA CARAVELLO IVANO PRESTA LORENZA SACCHETTO