La commedia di Aldo de Benedetti del 1959 ” Da giovedì a giovedì” rappresenta la fotografia d’una intera esistenza di due coniugi, colta nell’arco di tempo molto ristretto e determinato, nonchè simbolico di sette giorni
Si assiste al conflitto permanente della vita sentimentale di un marito e di sua moglie, descritto con amara e leggera ironia. Viene evidenziata, con sfumato linguaggio a volte grottesco , l’arretratezza culturale e morale del marito, uomo d’affari e maschilista ,intento e spinto dal suo egoistico io a reprimere i naturali e romantici sentimenti della moglie. Solo quando lei osa anelare inconsciamente ad un suo legittimo spiraglio di libertà (la lanterna accesa alla finestra e il cancello di casa aperto), il marito,ferito nella sua orgogliosa gelosia, si sveglia improvvisamente dal suo meschino e gretto torpore sentimentale nei confronti della sua docile moglie, per riportarla nell’ angusto recinto della quotidiana e monotona vita familiare. Per fortuna ne rimane, a sorpresa ,sconfitto.
Analogo tema fu poi affrontato, nel 64, con una mirabile interpretazione di Ugo Tognazzi, da Antonio Pietrangeli nel suo film “il magnifico cornuto”