“ARGH!”
di Vincenzo Fiorentino
È l’inizio del 1700, nell’Oceano Atlantico tramonta l’età dell’oro della pirateria e il CAPITAN SENZABARBA è il più grande fallito della storia: non ha un penny bucato, non ha amici e, più in generale, non ha mai avuto il proprio momento di gloria. Senzabarba non ha nulla a che fare con i pirati dei grandi classici: non è Long John Silver o il Corsaro Nero, quanto più Emilio Brentani, Mattia Pascal, Willy Loman. Non è in grado di tracciare una rotta, fare un nodo o coordinare un arrembaggio, ma mette il cuore in tutto ciò che fa, perché la bandiera nera l’ha sognata fin dall’orfanotrofio e poco importa se n’è degno o meno, la isserà con più orgoglio di tutti gli altri.
Un giorno, però, la ciurma s’ammutina: prende il Capitano e un MOZZO – l’unico a non tradire Senzabarba – li mettono su una barchetta e li gettano nell’oceano, senza né cibo né acqua.
Lì, i due saran costretti ad affrontare il terzo protagonista dello drammaturgia: il tempo. Canonico e Proustiano, costringerà i protagonisti a spogliarsi dei loro abiti, quelli degli individui che sognano di essere ma che in realtà non sono, e accettare chi sono realmente, nell’attesa, o meglio nella speranza, di esser salvati.
“A R G H !” è una storia sull’inadeguatezza di sognatori falliti, allontanati da una società pragmatica, alla ricerca di un’ultima chance, di perdono per i loro peccati e di un’altra vita, terrena o ultraterrena, migliore della corrente.
È un anelito alla libertà.