SPETTACOLI
Roma 1825: due carbonari, Leonida Montanari e Angelo Targhini, vengono accusati di aver aggredito il nobile Filippo Spada, di idee liberali, reo di aver tradito la causa rivoluzionaria.
Essi vengono catturati e condannati a morte. Il tentativo di salvarli da parte di un ciabattino analfabeta (Cornacchia), in realtà il temuto Pasquino, inafferrabile “voce” del popolo romano, e di una popolana ebrea (Giuditta), viene ostacolato dall’astuto e potente cardinale Bernetti, incarnazione del potere temporale e assolutistico del papato.
Ma sono realmente colpevoli?
Il fatto, realmente accaduto, è un pretesto per raccontare una Roma che non esiste più: la Roma di Pasquino, quella dell’intrigo, della calunnia nel corrotto gioco del dominio. Pasquino, voce altra, altera, alternativa a suo modo. Voce contro, sussurrata all’orecchio della congiura, sobillatrice. Voce ironica, sarcastica, spudoratamente aperta alla risata maliarda. Il torso di
Parione è un pretesto. Voce di pietra destinata all’anonimato, come la trama di ogni congiura. Rientra nel gioco del potere che consiste nel denunciare immoralità e soprusi di chi è ai vertici, per screditarlo. E’ la voce che sfugge all’identità storica, espressione di una condizione sofferta, tormentata, perseguitata.
Da cinque secoli è la tradizionale voce della protesta popolare contro il potere, all’ombra di Palazzo Braschi, a due passi da Piazza Navona, pronto a vergare i versi in rima per mettere alla berlina vizi e malcostumi dei personaggi in vista.
I salaci componimenti posti a bella vista presso la statua di Pasquino furono detti “pasquinate”. Pasquino rappresentò per secoli quello che è oggi la stampa di opposizione e a causa della sua loquacità, la statua corse serio rischio di essere distrutta.
Papa Clemente VIII (1592-1605) avrebbe voluto disfarsi di quella malalingua di Pasquino facendo ridurre in calce il celebre busto. Ne sarebbe stato dissuaso da Torquato Tasso. L’ultima pasquinata fu probabilmente quella diretta a papa Pio IX (1846-1878) che fu fatta trovare in San Pietro qualche giorno prima della data fatidica del 20 settembre 1870.
Chi dice che Pasquino abbia finito di parlare? L’ultima parola spetterà sempre a lui, che è la voce del popolo romano.
Il Cast (in ordine di apparizione)
Alessandro Magno
Er naratore romano
Giancarlo Villani
Frate
Giorgio Berini
Cornacchia (Pasquino)
Gilberto Di Leva
Targhini
Scene e Costumi
Luci/Suoni Foto di Scena:
SILVIA LANDI
SILVANA CENSABELLA
RICCARDO DELL’ERA
PATRIZIA MATTOGNO
Consulenza Artistica Scenografia:
UGO ANNIBALI VALERIO
GALLO CURCIO
Ruggero Ruggeri
Bellachioma
Maria Grazia Casagrande
Principessa
Silvia Bucciero
Giuditta
Raimondo Morelli
Montanari
Roberto Siciliano
Gendarme
Mauro Tron
Filippo Spada e Capitano
Raffaella Saccoccia
Sara
Claudio Capaldo
Bernetti
Sabina Cappello
Rosa
Roberto Piccioni
Nardoni
Fiorella Del Lungo
Cecilia
MAGGIORI INFORMAZIONI
- Titolo: PASQUINO – VOCE DER POPOLO ROMANO
- Quando: dal 25/10/2015 al 28/10/2015
- Dove: Teatro le Salette
- Stagione: Stagione 2015-2016